Daspo per i commercialisti: uno slogan inutile

Sospendere temporaneamente o definitivamente l’attività di un professionista abilitato, in caso di certificazione di crediti tributari inesistenti. Questa sembra essere una delle idee partorite per recuperare gettito erariale. L’effettiva efficacia in termini di riscossione è impalpabile, mentre è di tutta evidenza la (scarsa) considerazione e la (mancata) conoscenza del mondo professionale da parte dei proponenti.

Le professioni dei dottori commercialisti e consulenti del lavoro, in quanto professioni ordinistiche, hanno come pilastro della loro esistenza la deontologia.

La violazione delle norme deontologiche comporta sanzioni quali la sospensione e la radiazione.

Non esiste nel sistema di norme soggetto diverso dal Consiglio di Disciplina degli Ordini legittimato a sospendere l’attività di un collega, al più organi esterni segnalano al Consiglio dell’Ordine competente il fatto. La potestà del giudizio è però rimessa all’autonomia del Consiglio di Disciplina nominato dal Tribunale.

 

Commercialisti come gli ultras.

Perché dunque sbandierare un ipotetico Daspo, quasi come fossimo “teppistelli” da stadio? Non si conoscono le regole delle professioni o è un atto di sfiducia nei nostri riguardi?

Nel primo caso, consigliamo vivamente di studiare leggi e norme. Nel secondo caso, sarebbe ancora più grave, perché i dottori commercialisti sono anni che reggono la baracca della riscossione diretta (IVA – IRPEF – IRAP), con sacrifici enormi, marginalità ridotta all’osso e con spese sempre maggiori per infrastrutture e formazione.

Piuttosto si riservino tali misure per quanti, privi di albo professionale, di iter formativo e di norme deontologiche, sono stati inopinatamente ammessi alle stesse funzioni dei dottori commercialisti e dei consulenti del lavoro, generando confusione e ponendo il cittadino nel rischio di un improvvido affidamento.

Lo diciamo da tempo: è ora che ognuno faccia la sua parte, nel rispetto dei ruoli e pari dignità.

Esistono diritti costantemente violati dei contribuenti, uno statuto del contribuente disatteso in più punti. Lo si tenga ben presente nella prossima emanazione di norme di entrata e di spesa, e si governi la spesa con lo stesso rigore con cui si intendono governare le entrate.

 

 Comunicazione ADC-AIDC-ANC- ANDOC-FIDDOC-SIC-UNAGRACO-UNGDCEC-UNICO

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